Agosto 1965
Le Truppe USA intraprendono le operazioni nel famoso Triangolo di Ferro, uno dei principali santuari del fronte di liberazione.
A due Battaglioni della 173ª brigata Aviotrasportata, affiancati da un battaglione del 1° Royal Australian Regiment, fu affidato il compito di sferrare un attacco per bloccare le operazioni nei pressi di Ben Cat.
Per far sì che i viet cong uscissero fuori dal labirinto di gallerie, le forze aviotrasportate furono dotate di una nuova arma. Si trattava di granate di gas lacrimogeno CS, che sviluppavano una spessa nube di fumo acre. Attivate agli ingressi delle gallerie dovevano saturare i cunicoli e costringere i guerriglieri a venire fuori.
Le zone d’ atterraggio erano sotto il fuoco nemico, che venne ben presto costretto alla ritirata dal cannoneggiamento dell’artiglieria proveniente dalle basi di Ben Cat e di Bien Hoa, degli elicotteri da attacco e dai lanciarazzi. A 7 Km ad ovest di Ben Cat, la compagnia Charlie costituiva la linea estrema del fianco sinistro della TAOR (Tactital Area of Responsbility, Area di responsabilità tattica).
Gli elicotteri non si posavano per far scendere le truppe, che saltavano a terra da circa 50 cm d’altezza, mentre i mitraglieri dai portelloni riversavano centinaia di colpi nella boscaglia. Per tutta la notte l’artiglieria, continuò a bombardare la zona nel tentativo di disperdere eventuali concentramenti di truppe avversarie.
L’obiettivo era un’aerea di circa 300 m e fu raggiunto all’una di notte. Una sentinella notò alcune figure passare lungo un filare d’ alberi, i soldati aprirono il fuoco ed il nemico si dileguò nel sottobosco.
La marcia riprese e ben preso furono trovati vecchi bunker e buche. L’obiettivo successivo era una strada che attraversava una piantagione di caucciù a nord del fiume Saigon. Per muoversi attraverso la zona abitata, i soldati dovettero prima attendere un lancio di volantini che avvisava la popolazione civile di tenersi pronta ad allontanarsi e cercare rifugio a Ben Cat.
Il lancio era programmato per le 14.30, alle 15.00, quando gli americani si rimisero in marcia, una forte esplosione proprio di fronte alla colonna e raffiche di armi leggere, echeggiarono lungo il sentiero.
I soldati fecero cerchio intorno all’interprete che tradusse:”Tutti gli americani che leggono questo, muoiono”.
Contemporaneamente i guerriglieri aprirono il fuoco da trincee e fortini ben mimetizzati. I soldati erano allo scoperto, non vi era nessun posto dove nascondersi. Sei morti e 19 feriti sulla strada che per oltre 200m era cosparsa di corpi dilaniati, arti spezzati e uomini martoriati.
Gli M16 americani continuavano a sparare, accompagnati dal crepitio delle mitragliatrici M60 e dal tonfo dei lanciagranate M79. I guerriglieri si ritirano rapidamente, ben sapendo che di lì a poco si sarebbe scatenato l’inferno. Dopo due minuti, partirono i primi colpi d’artiglieria e gli F100 Super Sabre iniziarono a sganciare ordigni al Napalm.
Il primo elicottero fece la sua comparsa diretto verso il punto di atterraggio, indicato dalla granate fumogene.
I morti e i feriti furono caricati e portati all’ospedale da campo di Bien Hoa.
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