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La tomba della Regina Nefertari fu scoperta grazie alla preparazione e all’intuito dell’archeologo Ernesto Schiaparelli.
Questa tomba ha una planimetria piuttosto complessa. Dopo la scalinata d’accesso si trova una camera trasversale che, sulla destra attraverso una piccola anticamera, immette in una seconda stanza.
Dalla prima stanza una scala porta alla camera del sarcofago già violata nell’antichità. E’ insidiata da infiltrazioni di umidità che rendono indispensabili continui lavori di restauro per mantenere intatte sia le strutture, sia i rilievi dipinti.
Raffigurazioni di varie divinità tra cui Iside e Nefthi in forma di falco, la regina che gioca a senet (l’antica dama). Nella stanza vi è anche una sorte di bancone forse destinato a ricevere il corredo funebre.
L’architrave della stanza che si apre sull’anticamera della seconda sala laterale è decorata con una serie di piume della verità e di urei.
Nella terza sala quattro pilastri recano varie divinità adorate dalla regina e il sacerdote funerario con la pelle di pantera.
Il coperchio del sarcofago di granito rosa, un modellino della tomba della regina e altri oggetti rinvenuti nella tomba sono esposti al Museo Egizio di Torino.
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