BIOGRAFIE
Si dice che le donne “con un passato”, spesso diventino ottime mogli.
Nel 532, davanti ad una folla in tumulto che gridava “Vittoria! Vittoria”, Giustiniano sovrano dell’Impero Romano d’Oriente, fu sul punto di fuggire da palazzo. All’improvviso con un appello appassionato sua moglie Teodora si rivolse a lui e ai suoi ufficiali terrorizzati:
”Non è terribile che un imperatore diventi un fuggiasco, se vuoi metterti in salvo con la fuga, imperatore, naturalmente puoi farlo, tuttavia, per quanto mi riguarda, io terrò fede al vecchio detto secondo cui la porpora è un lenzuolo funebre”.
Impressionati da queste parole l’imperatore e il suo seguito, tra cui il generale Bellisario, passarono all’azione. Il generale raccolse i suoi uomini e mosse contro la folla inferocita che nel frattempo si era radunata all’Ippodromo, un grande anfiteatro nelle vicinanze del palazzo.
La repressione fu immediata.
Si parla di trentamila uomini che Giustiniano abbia, prima ucciso e poi, ne abbia gettato i corpi i mare.
La cosiddetta rivolta Nika era finita quasi prima di cominciare. Giustiniano uscì dalla dura prova più sicuro e potente di prima, proprio grazie alla risolutezza di Teodora. Le rese, inoltre, il merito all’eroico comportamento decretando che partecipasse con lui nel governo dell’impero, cosa che Teodora fece con spietata efficienza.
Teodora in realtà non era una signora, anzi proveniva da una famiglia di umili origini.
Aveva iniziato la sua carriera facendo la prostituta. Il padre ammaestrava gli orsi all’Ippodromo di Costantinopoli, centro di sport popolari come il combattimento tra orsi e cani e la corsa di cocchi.
Probabilmente i primi compagni di giochi di Teodora, furono gli stallieri, i venditori ambulanti, i mezzani, le prostitute e i piccoli furfanti di mezza tacca. Le donne che tenevano alla propria reputazione evitavano i corridoi dell’Ippodromo, tuttavia fu proprio in questo posto che Teodora all’età di dodici anni, si unì alla sorella maggiore, e cominciò a calcare le scene e questo nell’Impero Romano d’Oriente equivaleva a entrare in un bordello.
Procopio, storico contemporaneo, raccontava che Teodora, non era un’attrice di talento, però era bella, intelligente, piena di grazia e disposta a esibirsi in situazioni e atteggiamenti lascivi.
Certamente gli aspetti e le circostanze più piccanti del suo passato, sono stati esagerati da Procopio che ha sempre avuto una nota ostilità verso l’imperatrice.
Tuttavia sulla dissolutezza della futura imperatrice non vi sono molti dubbi. Probabilmente a differenza di quello che affermava Procopio, non si esibiva sulla scena compiendo atti osceni con delle oche, e neppure cenava con quaranta uomini ai quali concedeva le sue grazie, come affermava lo storico britannico Edward Gibbon. Per un certo periodo fu l’amante del governatore della Pirenaica (l’attuale Libia), alla fine trovò la sua strada con l’erede al trono bizantino Giustiniano, prima come amante, poi come moglie.
Nel 527 divenuto imperatore Giustiniano, Teodora, che non aveva ancora trent’anni fu incoronata al suo fianco.
Dopo il matrimonio, riuscì a conquistarsi una certa rispettabilità, e in apparenza fu sempre fedele a Giustiniano. Ad ogni modo, ben pochi osavano mettere in dubbio la sua moralità, anche perché era meglio non averla come nemica. Teodora disponeva di un esercito di spie che le riferivano chi sparlava del suo passato o criticava la sua condotta. Chi si macchiava di questa “colpa” veniva gettato in prigione, torturato o anche lasciato morire. Si raccontava che dopo aver dato alla luce un figlio, lo avesse abbandonato subito. Quando il ragazzo, anni dopo le si presentò davanti, rivelandosi come suo figlio illegittimo, l’imperatrice lo fece sparire e nessuno ne seppe più nulla.
Ferma sostenitrice della Chiesa orientale si mostrò intollerante verso i fedeli della Chiesa di Roma.
Per suo marito e il suo impero, una donna come Teodora era quanto di meglio potesse loro capitare. Il suo coraggio, il suo intuito politico e la sua forza di volontà furono un’enorme aiuto per Bisanzio. L’imperatrice fece costruire monasteri, orfanotrofi e ospedali per i più poveri. Mise fine alla tratta delle prostitute, riscattandole dai bordelli per rieducarle e riportarle sulla retta via, dichiarò lo sfruttamento della prostituzione un reato punibile dalla legge. L’imperatrice spinse sempre Giustiniano a prendere decisioni grazie alle quali la maggior parte degli storici lo annovera fra i grandi imperatori d’Oriente.
Teodora morì, non ancora cinquantenne, nel 548 e Giustiniano regnò per altri diciassette anni. Il codice giustiniano, la conquista dei molti territori in Italia e per finire, la costruzione della splendida basilica di Santa Sofia, a Costantinopoli risalgono tutte al tempo in cui Teodora regnava al suo fianco.
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