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I Primati furono i primi, tra i tanti mammiferi presenti sulla terra, che si adattarono meglio alle mutate condizioni climatiche. Da un gruppo di scimmie particolarmente evolute, ebbe origine un ceppo che per l’affinità con l’essere umano furono chiamati ominidi.
A causa della scarsa, e per certe fasi vera e propria mancanza di resti fossili, è molto difficile ricostruire le tappe di quella evoluzione. Si presume comunque che fra i 7 e i 5 milioni di anni fa, ci sia stata la separazione fra la linea evolutiva delle scimmie e quella dell’essere umano.
Gli Australopitechi, scimmie antropomorfe (con forme simili a quelle umane), apparvero circa 4 milioni di anni fa e furono dette australi, perché i primi resti furono rivenuti nell’Africa meridionale. Questi ominidi, alti poco più di un metro e dall’aspetto animalesco, erano già in grado di stare in equilibrio sulle gambe. Non erano ancora in grado di costruire strumenti, tuttavia utilizzavano ciò che la natura offriva: pietre affilate e rami. Probabilmente anche se in forma rudimentale, erano già capaci di esprimersi verbalmente.
Dagli Australopitechi derivò un nuovo ominide, l’Homo habilis, cioè “capace di usare le mani”, capace di costruire utensili di osso e di pietra. Viveva di caccia e raccolta in zona limitata dell’Africa (Tanzania).
Fu il primo ominide che aveva definitivamente imparato a camminare eretto sugli arti inferiori. Sapeva realizzare asce e punte da applicare alle lance, conosceva il fuoco che probabilmente utilizzava per cuocere il cibo.
Nel 1856 nei dintorni del villaggio di Neanderthal, in Germania, furono scoperti resti di un essere umano totalmente evoluto che sapeva anche ricavare indumenti dalle pellicce degli animali uccisi e seppelliva i morti in caverne adornate da suppellettili. L’Homo sapiens neanderthalensis, comparve circa 10.000 anni fa e si estinse all’incirca 30.000 anni fa.
Comparve circa 40.000 anni fa, anche se gli esemplari più antichi furono portati alla luce in Africa e in Medio Oriente, prese il nome di Cro-Magnon dalla località francese dove furono scoperti i loro resti.
Secondo recenti scoperte l’homo sapiens sapiens sarebbe appartenuto ad una specie diversa da quella di Neanderthal, con il quale si sarebbe conteso per 10.000 anni il possesso del territorio, giungendo a rimpiazzarlo circa 30.000 anni fa.
Se confermata questa ipotesi, di fondamentale importanza per la nostra storia, si dovrebbe dedurre che noi discendiamo da una specie separata e diversa da quella dei “Neanderthal”
La cultura sociale nel Paleolitico
Alcune “tecnologie” di base erano conosciute dall’uomo nel Paleolitico: l’accensione del fuoco, la cottura degli alimenti, la fabbricazione di attrezzi come asce, coltelli, archi, arpioni e spille.
Dagli ominidi all’Homo sapiens sapiens
I Primati furono i primi, tra i tanti mammiferi presenti sulla terra, che si adattarono meglio alle mutate condizioni climatiche
Chirurgia cranica
Ephraim Squier nel 1860 in Perù fece una sensazionale scoperta, a caccia di reperti fossili, dissotterrò il cranio di un uomo dell’Età della pietra
Culto della divinità femminile nell’età neolitica
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