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Il papiro appartiene alla famiglia delle ciperacee ed è classificato come Cyperus papyrus
Il papiro usato per scrivere dagli antichi egizi era composto da liste sottili sovrapposte e incrociate, che venivano ricavate dalla parte interna del fusto tagliata longitudinalmente. Il tutto veniva, quindi, bagnato con acqua, pressato, asciugato e, infine, martellato o raschiato con avorio o conchiglie levigate.
I fogli di papiro, di lunghezza variabile tra i 15 e i 35 cm, venivano arrotolati, probabilmente in strisce lunghe anche 8-10 m. Benché i greci probabilmente conoscessero il papiro fin dall’inizio del V secolo a.C., il più antico papiro greco giunto fino a noi è quello su cui si trova una versione dei Persiani del poeta Timoteo di Mileto, vissuto tra il V e il IV secolo a.C.
L’uso del papiro, adottato anche dai romani, perdurò fino al IV secolo d.C., quando fu sostituito dalla pergamena.
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