Storia dei Popoli

VITA QUOTIDIANA: LA CACCIA.

NATIVI AMERICANI

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Per i Nativi Americani non esisteva la proprietà del territorio, infatti molte tribù si alternavano sullo stesso terreno.

La sopravvivenza per i Nativi dipendeva dall’equilibrio ecologico e la conservazione delle risorse naturali. L’armonia che vi era tra l’uomo e il suo ambiente, fece sì che cacciatori e agricoltori seguissero fondamenti ecologici. Per i Nativi le pianti e gli animali, verso cui provavano un profondo rispetto, non erano solo fonte di sostentamento, ma una manifestazione del favore delle divinità.

L’agricoltura era praticata dalle donne, mentre la caccia era riservata agli uomini che, non possedendo animali domestici, dipendevano esclusivamente da mammiferi selvatici come il bisonte. La carne ricopriva la maggior parte del fabbisogno alimentare. Fin da piccoli i Nativi imparavano a cacciare piccola selvaggina. Quando diventavano adolescenti, al seguito di un membro della famiglia, imparavano le tecniche di caccia.

Dovevano innanzitutto rispettare i tabù e i riti della sua tribù. Uccidere l’animale nel giusto modo, altrimenti il suo spirito avrebbe messo in guardia gli altri animali. Inoltre, dovevano conoscere il territorio, scoprire le orme e i luoghi dove gli animali andavano ad abbeverarsi.

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I nativi cacciavano per il sostentamento della loro famiglia o per fare degli scambi. Gli Algonchini, invece, spesso dividevano il frutto della caccia con le famiglie delle tribù.

Con l’arrivo degli Europei cambiò tutto.

Il mercato europeo delle pellicce spinse i Nativi e gli Europei verso una sorta di concorrenza, dove gli animali venivano sterminati senza distinzione d’età. Inoltre gli europei, oltre a dare chincaglieria in cambio delle pelli, spingevano i Nativi all’alcoolismo.

I Nativi delle Pianure, dipendevano totalmente dal bisonte, sia per il cibo che per il vestiario. La difficoltà della caccia al bisonte limitava l’uccisione di questo animale e il contatto tra la popolazione con il bisonte che viveva in ampie pianure.

Il bisonte era presente sia nell’arte che nella religione. I Sioux credevano nell’esistenza di un “Grande Bisonte” che ogni primavera avrebbe fatto tornare le mandrie. Veniva adorato durante le cerimonie rituali che avevano lo scopo di chiedere il perdono per aver ucciso i suoi fratelli.

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