GERMANIA
Sono le 4:30 del 5 Settembre 1972 a Monaco di Baviera. Gli atleti stanno riposando nelle loro stanze, è l’undicesimo giorno di gare delle Olimpiadi. All’improvviso nel Villaggio Olimpico, che ospita tutte le squadre nazionali si sentono spari arrivare dalla palazzina israeliana.
Scatta l’allarma, ma prima che si riesca a capire cosa sta succedendo passano ore.
Un commando appartenente a Settembre Nero e formato da otto palestinesi, eludendo la sorveglianza, è penetrato nella residenza della squadra israeliana, prendendo undici ostaggi. Due moriranno subito per le ferite riportate nell’assalto. Per la liberazione degli altri nove, i terroristi chiedono che vengano liberati 234 feddayn in carcere a Tel Aviv e due leader del gruppo rivoluzionario operante in Germania “Frazione Armata Rossa
Israele respinge le richieste
All’interno del Villaggio molti non si sono accorti di quello che sta succedendo, infatti le gare olimpiche continueranno per tutta la mattinata interrompendosi solo alle 15.00.
Le trattative per la liberazione degli ostaggi continuano. Al termine della giornata viene accettata l’ultima richiesta: una scorta fino all’aeroporto di Fuerstenfeldbruck e un aereo per Il Cairo. Gli otto terroristi e i nove ostaggi vengono trasportati all’aeroporto con due elicotteri. Viene diffusa la notizia che gli ostaggi sono tutti salvi e che il volo per il Cairo è partito.
La realtà è un’altra.
La polizia tedesca tenta un blitz. Le luci dell’aeroporto si spengono e la pista viene illuminata da un faro, cinque cecchini tedeschi, numero inferiore ai terroristi, iniziano a sparare. I sequestratori rispondono al fuoco.
E’ un massacro. Tutti gli atleti israeliani, cinque degli otto palestinesi, un poliziotto e uno dei piloti degli elicotteri vengono uccisi. Le critiche alle gestione tedesca sono violente.
Il presidente del CIO Brundage decide che si riprenda a gareggiare, cosa che succede il pomeriggio successivo alla strage.
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