FESTA DEI PAZZI CARNEVALE E QUARESIMA

Secondo l’interpretazione delle autorità ecclesiastiche, come la facoltà di teologia di Parigi che nel 1444 condannò questa parodia dei riti liturgici, questa festa era un retaggio delle feste pagane del solstizio d’inverno e delle calende di gennaio.

La festa dei Pazzi, tra danze e travestimenti da parte degli uomini in “donne e leoni”, era celebrata nelle chiese contemporaneamente alla festa dei Santi Innocenti (28 dicembre) e della Circoncisione (1° gennaio).

In realtà la festa dei Pazzi fece la sua comparsa solo nel XII secolo, dove i canonici soggetti per tutto l’anno all’autorità vescovile si abbandonavano a festeggiamenti collettivi in chiesa eleggendo un falso vescovo che in corteo veniva scortato sino alla cattedrale.

Dal XIII secolo in poi, la festa si estese ad altri gruppi organizzati come le abbayes della gioventù, le hachelleries dei giovani artigiani, la confraternita dell’Epinette di Lilla, ecc.

Questi gruppi eleggevano il loro re, abate o principe degli stolti e si abbandovano a mascherate, giostre e sfilate sino al primo dell’anno.

Poco alla volta iniziarono ad organizzare la vita festiva della città, specialmente durante il periodo carnevalesco. Quando fu riconosciuta la loro funzione furono persino sostenuti con aiuti finanziari dalle autorità municipali la cui unica preoccupazione era quella di eventuali disordini o eccessi.

Quanto alla disapprovazione del clero, non potevano di certo sperare di vietare i gruppi festivi così gelosi dei loro privilegi, perciò dovettero accontentarsi di rinnovare delle ordinanze, incapaci di modificare il corso delle cose.

Tali ordinanze miravano anche a sopprimere il carnevale, che, nel periodo febbraio-marzo si scatenava proprio prima del digiuno della quaresima.

La quaresima fu istituita dalla chiesa nel VI secolo

Solo nel XII la divisione più netta del tempo, che contrapponeva giorni lavorativi e festivi, periodi grasso e di magro, diede luogo alla nascita del carnevale in opposizione alla quaresima.

Nell’Alto Medioevo la quaresima iniziava solo dopo la domenica di Quadragesima e il digiuno era limitato alle quattro domeniche di quaresima.

Nel IX secolo la chiesa decise di rendere il digiuno ininterrotto per quaranta giorni e di riportare al principio della quaresima, per quattro giorni, la possibilità di mangiare grasso.

Così facendo la contrapposizione dei due periodi, del grasso e del magro, divenne più netta, favorendo una specie di personificazione di questi due tempi contrastanti e quasi nemici.

Una tradizione nata nel Duecento che esaltava l’effimero trionfo di un carnevale truculento e ridanciano, sulla vecchia scarna e stizzosa che impersona la quaresima.

Michail Bacthin vide nel primo l’immagine della “parte bassa del corpo”, che secondo il principio della cultura popolare, e nella seconda l’allegoria della morale della chiesa, contraria al riso e alle gioie del corpo che assimilava ai vizi di gola e lussuria.

Il Carnevale