Biografie

CHARLES MANSON

BIOGRAFIE

Era l’anno 1969, quello del “peace and love”, del movimento hippy, del “fate l’amore, non fate la guerra”, quando Charles Manson e la “sua famiglia” segnarono l’America con uno dei più efferati massacri.

Charles Manson nacque a Cincinnati nel 1934. Dopo avere convissuto per un certo periodo con un tale William Manson (da cui Charles ricevette il cognome), la madre continuò nella sua vita irregolare, compiendo vari reati che le costarono la carcerazione.

Durante il periodo della detenzione, Manson andò ad abitare con degli zii. Dal 1942 seguì la madre nelle sue peregrinazioni fino al 1947, anno in cui fu inserito in un istituto per l’infanzia, dal quale scappò iniziando la sua “carriera” di furti d’auto e rapine che gli costarono qualche settimana in un istituto di correzione.

Manson compì il suo primo reato federale a sedici anni, trasportando oltre confine un’auto rubata e ciò comportò per lui la detenzione in una serie di riformatori. Nel riformatorio federale di Petersburg, perse l’opportunità della libertà condizionata dopo aver sodomizzato un giovane detenuto puntandogli una lama alla gola.

Ottenuta la libertà condizionata a metà del 1954, alternò qualche lavoretto irregolare alla carriera delinquenziale con furti e trasporto d’auto oltre il confine di stato.

Fu arrestato in California, ma le capacità oratorie di Manson riuscirono ad ammorbidire lo psichiatra che lo esaminava e che suggerì al giudice la libertà vigilata. Misura cautelativa che non rispettò dileguandosi per l’ennesima volta.

Catturato nuovamente, fu spedito nel penitenziario di Terminal Island per scontare una pena di tre anni. Nel Carcere apprese, da altri detenuti, i metodi per avviare alla prostituzione e gestire le donne squillo. Conoscenze che Manson mise a frutto in un periodo di libertà in cui reclutò alcune ragazze per diventarne il protettore.

Nuovamente denunciato e incriminato fu condannato a scontare dieci anni di reclusione in un penitenziario dello Stato di Washington. Durante questi anni, Manson ebbe occasione di costruirsi un bagaglio di conoscenze inquietanti necessarie negli anni successivi per elaborare e mettere in pratica i perversi disegni criminali e per controllare e manipolare le persone con cui veniva a contatto.

Studiò negromanzia, magia nera, esoterismo massonico, motivazione subliminale e ipnotismo.

Imparò da un detenuto a suonare la chitarra, e nell’ultimo periodo di detenzione si dedicò in modo ossessivo alla musica e alla composizione di canzoni.

Manson fu rilasciato su cauzione nel marzo 1967 e, una volta uscito, decise di divenire un musicista hippy, forte del riscontro positivo che questo movimento aveva a quei tempi e mettendo a frutto le capacità musicali acquisite in carcere.

Raccolse intorno a sé un gruppo di giovani soggiogati dal suo carisma, dalla sua chitarra e dalle sue capacità oratorie. Le prime furono Mary Brunner, Lynette Fromme, Patricia Krenwinkel, Susan Atkins (alle quali si aggiunsero Sandra Good e Leslie Van Houten) che sarebbero rimaste al suo fianco ben oltre le macabre notti estive del 1969.

Al gruppo si unirono Bruce Davies e Bobby Beausoleil, Iniziarono, verso la fine del 1967 a vagabondare in un autobus scolastico dipinto di nero finché non giunsero in California insediandosi nelle zone isolate che circondavano Los Angeles.

Presero il nome di The Family (La Famiglia).

L’uomo riuscì a raccogliere un cospicuo numero di adepti, circa cinquanta. Manson era da questi considerato un leader religioso oltre che morale. Affermava, infatti, di essere la reincarnazione di Gesù Cristo e di Satana insieme e i suoi adepti gli erano molto devoti.

Sotto la sua guida La Famiglia sopravviveva grazie a furti e altre attività criminali. I membri della setta suonavano la chitarra, praticavano sesso di gruppo e facevano uso di hashish e LSD. Le loro attività criminali con il tempo non si limitarono ai furti, ma si estesero agli omicidi.

Il 9 agosto 1969, meno di due settimane dopo aver ordinato l’omicidio di Gary Hynman (materialmente commesso da Bobby Beausoleil) Manson pianificò e realizzò l’intrusione a Cielo Drive, un quartiere di Los Angeles. L’obiettivo era quello di penetrare nella villa al momento abitata da Roman Polanski e Sharon Tate, attrice e moglie del regista, incinta di otto mesi, e quella sera frequentata anche da alcuni loro amici.

Manson rimase nel ranch, dove risiedeva l’organizzazione, Chi materialmente eseguì gli ordini furono Charles Watson, Susan Atkins, Patricia Krenwinkel e Linda Kasabian.

Ad eccezione di Linda Kasabian, che doveva coprir loro le spalle, gli altri tre scavalcarono la recinzione che circondava il parco della villa. In quel momento si accingeva ad uscire un amico in visita al guardiano della villa, Stephen Earl Parent, il quale fu ucciso immediatamente.

Entrati nella villa, i membri della “Famiglia” non ebbero nessuna pietà.

Il primo a morire fu Jay Sebring, che implorò di lasciar in vita Sharon Tate poiché incinta, ma fu ferito con un colpo di revolver all’ascella e finito con una serie di coltellate. Fu poi la volta di Voityck Frykowski, che fu accoltellato da Susan Atkins, stessa sorte anche per la Folger, accoltellata ripetutamente.
L’ultima fu Sharon Tate .

Con uno straccio intriso del sangue dell’attrice, la Atkins scrisse sulla porta da cui avevano fatto irruzione “PIG”, maiale. Sullo specchio del bagno fu scritto “Helter Skelter”, “confusione” o “alla rinfusa”, interpretata da Manson come “arrivo del caos” e “fine del mondo”.

Non ci furono sopravvissuti alla strage.

Gli omicidi continuarono e il giorno seguente furono uccisi Leno LaBianca e sua moglie Rosemary, colpiti da più di quaranta colpi alla testa con una forchetta. Su una parete interna fu scritto “Death to Pigs” (Morte ai maiali) col sangue delle vittime e sul frigorifero in cucina furono tracciate le parole Healter Skelter.

Un’altra vittima di Manson fu un insegnante di musica, Gary Hinman, che qualche mese prima aveva dato ospitalità alla Family finendo, poi, per cacciarli. Anche Hinman fu accoltellato. Sulla parete fu tracciata la scritta “Political Piggy”, ovvero “Porco politico”.

L’ultimo assassinio attribuito alla “Famiglia” fu quello di un membro stesso della setta, Donald Shea, colpevole di aver sposato una donna nera. Più probabilmente per essere a conoscenza di elementi che riguardavano le due stragi Tate-LaBianca.Il 26 agosto 1969, dopo l’omicidio, il suo cadavere fu fatto a pezzi e questi furono impacchettati e seppelliti nel letto di un torrente.

L’attività criminosa della “Famiglia” continuò incontrastata per altri mesi, fin quando il procuratore Vincent Bugliosi riuscì a trovare le prove che incastravano Manson. Inoltre alcuni seguaci lo tradirono. Testimone chiave nel processo fu Linda Kasabian, la ragazza che ricoprì il ruolo di “palo” la sera del 9 agosto 1969.

Manson fu così arrestato per quello che è ricordato come Il caso Tate-LaBianca e accusato di essere il mandante degli omicidi.

Nel 1970 cominciò il processo contro Charles Manson che si presentò con una X incisa sulla fronte. Dopo diversi anni di prigione, Manson stesso modificò l’incisione sulla fronte facendola diventare una svastica.

Il processo ebbe un’ incredibile lunghezza. Il solo dibattimento preliminare durò quasi un anno. Manson non confessò gli omicidi della sua banda, né le altre azioni criminali. Susan Atkins invece, rivelò che Manson aveva programmato di uccidere in seguito nomi noti nello show business.

Il 29 marzo 1971 il processo si chiuse con la condanna a morte di tutti i membri della “Famiglia”. Nel 1972 la California abolì la pena di morte e Manson e la sua setta furono spostati dal braccio della morte al carcere, con pena commutata in ergastolo.

Il 25 maggio 2007, presso il carcere di Corcoran, l’undicesima udienza richiesta da Manson per ottenere la libertà vigilata fu respinta.

L’uomo, 72 anni a quel tempo (di cui quarantadue trascorsi in carcere), non era presente all’udienza. Dichiarò tramite del proprio avvocato che nel 2012 avrebbe presentato puntualmente la sua dodicesima domanda di rilascio.

Anche quest’ultima richiesta di scarcerazione anticipata fu rifiutata nell’aprile 2012 dalle autorità della California.

Manson morì a causa di un arresto cardiaco a 83 anni, al Kern County Hospital di Bakersfield. Soffriva da tempo per un cancro al colon

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