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L’applicazione brutale delle “Leggi razziali“, emanate per ordine di Mussolini e firmate da Vittorio Emanuele III, sono un calvario per gli ebrei che non si ferma nemmeno dopo il “25 luglio”. Data in cui il Re firma i decreti di scioglimento delle organizzazioni fasciste, rifiutando però di abrogare le leggi per la difesa della razza.
Il loro contenuto fu annunciato il 18 settembre 1938 a Trieste da un palco posto davanti al Municipio in Piazza Unità d’Italia, in occasione della visita del duce alla città.
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Un ebreo straniero non poteva trasferirsi in Italia. Fu inoltre revocata la cittadinanza italiana concessa dopo il 1919 agli ebrei stranieri.
Le leggi razziali sono state abrogate con i regi decreti-legge n. 25 e 26 del 20 gennaio 1944.
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