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Dopo aver ucciso Osiride, Seth rinchiuse Iside in carcere. La dea riuscì ad evadere e con lei si unirono sette scorpioni.
Nella stele Mettermich, datata circa 370 a.C., Iside parla delle sue compagne:
“Le due scorpione Tefen e Befen erano dietro di me; Mestet e Mestetef erano ciascuna ai mie lati; Petet, Thetet e Matet mi precedevano per prepararmi la strada”.
Queste dee guardiane punirono una donna che rifiutò alloggio a Iside, dando fuoco alla sua casa, tuttavia Iside, turbata dalla disperazione della donna, fece piovere spegnendo così l’incendio.
Iside a volte era chiamata lo “scorpione di Behdet” soprattutto insieme ad Horus di Edfu.
Selkis (o Selqet o Serket) era un’altra dea scorpione vicina a Iside.
In una sua rappresentazione, la si vede come una donna sfinge con corpo di scorpione, coda arcuata al di sopra del corpo e testa coronata con le corna e con il disco lunare di Iside.
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