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Per questo motivo viene rappresentata sotto le forme più diverse nei suoi ruoli di signora dei vari santuari o di protettrice dell’uno o dell’altro nomos.
Originariamente Hathor era la dea del cielo, ma non veniva raffigurata come Nut, bensì come una vacca dal pelo stellato.
Nel ciclo di Ra, appare come l’occhio del sole che assumendo l’aspetto di leonessa della dea Sekhmet, distrugge gli uomini.
Nel suo aspetto felino diventa “la Fiammeggiante” che divora la virtù del fuoco, la “fiamma d’oro”, il fuoco divorante dell’amore, la dea della Gioia e del Piacere.
La troviamo ancora rappresentata come la “Vacca d’oro”, l’amata di Horo, colei che “Ra ama”, la “Dorata che è negli stagni pieni di uccelli, nei luoghi del suo piacere”.
Dea della fecondità, Hathor abita gli alberi ed è la “Signora del Sicomoro del Sud”. A Menfi oltre ad essere la “Signora dell’Occidente”, è la signora dei morti.
Non è risaputo il perchè gli egizi ne abbiano fatto anche la signora del “Punt”, del Sinai e di Byblos, ma certamente in quelle zone la dea era identificata con qualche divinità locale.
I canti infatti raccontano che la sua “fama è giunta fino alle isole che stanno in mezzo al mare (Egeo).
Alla dea era consacrato il sistro che la accompagnava sia quando appariva come una donna dalla testa di giovenca.
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Il sistro
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