ISRAELEGUERRE E BATTAGLIE

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Il 5 giugno 1967, da Tel Aviv, un comunicato ufficiale annuncia che violenti scontri sono cominciati nella parte sud di Israele, a seguito della penetrazione di carri armati egiziani, con l’appoggio dell’aviazione, in territorio israeliano .

Il generale Motta Gur e le sue truppe scrutano la Città Vecchia di Gerusalemme prima di sferrare l’attacco (Ufficio stampa del Governo israeliano)

Radio Cairo annuncia che Israele ha attaccato la Repubblica Araba Unita (Rau) e che le forze egiziane stanno resistendo al nemico.

Com’è iniziata questa guerra?

E’ iniziata, dopo due mesi critici, nei quali si intravedeva un’alleanza militare tra Egitto, Siria e Giordania e una forte pressione politica su Israele, percepita dalla comunità internazionale come una vera e propria minaccia alla “sopravvivenza” dello Stato ebraico.

Dopo la richiesta da parte dell’Egitto, dell’allontanamento dei caschi blu dell’ONU dal Sinai, dove stazionavano in base ad accordi presi dopo la guerra di Suez è Israele a prendere l’iniziativa.

In sei giorni, dopo aver annientato a sorpresa, nelle prime ore dello scontro, l’intera aviazione egiziana, Israele occupa per la seconda volta il Sinai e per la prima volta i territori palestinesi a Ovest del Giordano, annessi nel ’50 al regno di Giordania.

In altri due giorni, nonostante la tregua proclamata dall’ONU e accettata dagli Stati arabi, si impadroniscono delle alture del Golan in territorio siriano.

Con il tempo, gli stessi capi militari israeliani (tra cui il generale Rabin, il generale Peled e lo stesso generale Dayan, ministro della difesa) ammetteranno che una presunta minaccia di distruzione era inconsistente, sia dal punto di vista della forza, sia nelle intenzioni.

L’intento di Nasser probabilmente era quello, sfruttando il nuovo quadro internazionale, di riaprire la questione israelo-araba.

Il bottino della guerra dei sei giorni, fu per Israele molto importante. Era entrato in possesso dell’intero territorio della Palestina originaria, Gerusalemme Est compresa.

In una prima fase, ci fu una qualche disponibilità ad uno scambio di pace con i territori, tuttavia le emozioni scatenate dalla vittoria militare portarono definitivamente alla colonizzazione dei territori occupati e la popolazione palestinese ad insorgere.

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