BIOGRAFIE

Galeno fu probabilmente il più autorevole medico del mondo classico, superiore a Ippocrate, in campo farmacologico fu più preparato di Plinio e di Dioscoride.

Galeno

Galeno nacque a Pergamo (antica città dell’Asia Minore) intorno all’anno 130. Di lui si dice che a quindici anni era già istruito nella filosofia, a diciotto cominciò a occuparsi di medicina e a ventuno scrisse le sue prime opere. A trentaquattro anni era già a Roma, dove esercitò la professione di medico sotto diversi imperatori tra cui Marco Aurelio, Commodo, Settimio Severo e Caracalla.

La qualità dei medici al tempo di Galeno non era certo delle migliori.

Il nuovo arrivato mostrava tutto lo sdegno di cui era capace, quando vedeva colleghi completamenti ignoranti nella preparazione di farmaci, che conoscevano le erbe officinali solo per averle viste sui libri, mentre Galeno viaggiava per conoscere alla perfezione quello che poteva tornare utile nella sua professione.

La perfetta conoscenza delle erbe medicinali gli permise di occuparsi anche della loro sofisticazione, frode commerciale che doveva essere molto in uso a quei tempi, considerata l’estrema rarità di certe erbe e l’alto valore che, specialmente quelle esotiche, potevano raggiungere sul mercato. Molte di queste erbe venivano da paesi lontani; dalla Gallia arrivava l’aconito, dall’ Egitto la mirra, il pepe e l’aloe e dalla Germania il rafano.

Galeno divise i medicamenti secondo il grado di calore che producevano. I farmaci che applicati sul corpo davano una sensazione di calore gradevole erano di primo grado;
quelli che davano sensazione di calore forte e spiacevole erano di secondo grado;
i medicamenti di terzo grado erano quelli che producevano un vero e proprio dolore, se il medicamento bruciava e corrompeva i tessuti allora era di quarto grado.

Erano di primo grado:
la camomilla, il lino, la peonia, la betonica, l’agrimonia, l’assenzio, l’eufrasia, la veronica, lo scolopendrio.

Di secondo grado:
la genziana, la menta, la melissa, la malva, il rosmarino, la valeriana.

Di terzo grado;
il ciclamino, l’aristolochia, l’issopo, l’artemisia, l’origano, il pepe, l’anice, la sassifraga.

Di quarto grado;
il ranuncolo, la senape, la cipolla, l’aglio, l’euforbio, la tapsia.

Galeno lasciò un ricchissimo ricettario, pieno di prescrizioni per le diverse malattie e di brevi spiegazioni sull’azione farmacologica e terapeutica delle diverse erbe.

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