Ufficiale della Germania nazista, fu responsabile della logistica dello sterminio di milioni di persone.

Pagò il suo debito grazie ad una operazione del Mossad.

Adolf Eichmann nacque a Solingen, nella Renania, il 19 marzo 1906.

Dopo aver interrotto gli studi, iniziò a lavorare come impiegato, lavoro che perse ben presto a causa della Grande depressione del 1929.

Pur non avendo mai mostrato un particolare interesse verso la politica, iniziò a partecipare a manifestazioni e raduni.

Proprio durante una manifestazione della NSDAP che incontrò Ernest Kaltenbrunner, vecchio amico di famiglia.

Entrò quindi a far parte delle SS, direttamente alle dipendenze delle stesso Kaltenbrunner.

Incredibilmente la svolta nella vita di Eichmann sembra sia stata data dalla lettura di un libro: “Lo stato ebraico” di Theodor Herzl, il fondatore del movimento sionista.

Eichmann capì subito che presentarsi come esperto di ebraismo e sionismo poteva favorirgli una rapida ascesa nella carriera di SS.

Nel 1937 arrivò persino a recarsi, sotto copertura, in Terrasanta dove visitò Haifa e diversi kibbutz, prima di venire scoperto dagli inglesi ed espulso.

L’ occasione arrivò nel 1938, quando in seguito all’Anschluss, si rese necessaria l’espulsione degli ebrei austriaci dal territorio annesso al Reich.

Eichmann, si insediò a Vienna dove potè finalmente dimostrare ai capi delle SS e a ai membri del partito di cosa era capace di fare.

La “gestione” dell’evacuazione di Vienna fu una delle mosse più ciniche e spietate.

Gli ebrei furono spogliati di ogni avere e costretti ad abbandonare precipitosamente il paese, cercando di salvarsi la vita.

Eichmann, rivendicava orgogliosamente la sua impresa, senza dimenticare di vantarsi di “aver fatto trottare i signorini” e di aver cacciato oltre 50.000 ebrei dall’Austria.

Il suo successo fu tale che Heydrich, il capo dello SD il famigerato servizio di sicurezza del Reich, predispose un “Ufficio centrale per l’immigrazione ebraica” perché provvedesse alla cacciata degli ebrei secondo il modello viennese.

Fu proprio grazie a questa sua “impresa” che divenne l’esperto degli spostamenti di massa degli ebrei. Questo “talento” lo porterà a ricoprire un ruolo di primo piano in quello che diventerà il genocidio di sei milioni di persone.

Diventato il braccio destro dello “specialista” degli affari ebraici Reinhard Heydrich, nel 1939 viene mandato a Praga per provvedere alla cacciata degli ebrei dalla Cecoslovacchia appena conquistata.

Ormai i paesi disposti ad accogliere gli ebrei in fuga dall’Europa era pochissimi, fu quindi deciso di ammassarli in ghetti, dove morirono a migliaia a causa di fame, malattia e freddo.

I ghetti furono per Eichmann il banco di prova per le deportazioni verso i lager e la soluzione finale del 1941.

Nel marzo 1942, Eichmann diventerà il coordinatore e il responsabile delle deportazioni,

L’uomo che provvederà ad organizzare i convogli ferroviari che trasportavano migliaia di deportati verso Auschwitz.

Fino alla fine della guerra fu uno dei principali esecutori materiali dell’Olocausto.

Padrone della vita e della morte di migliaia di persone.

Tuttavia non divenne mai un membro dell’elite nazista restando un efficiente, ma oscuro burocrate. Per questo motivo alla fine della guerra Eichmann, nonostante comparisse tra i maggiori criminali di guerra, riuscì nascondersi nelle campagne tedesche dove rimase per cinque anni prima di trovare rifugio come molti altri criminali nazisti in Argentina.

Dopo aver ottenuto un passaporto falso con il nome di Ricardo Klement e grazie ad alcune complicità del Vaticano, nel 1950 partì per il Sud America con la speranza di potere un giorno fare ritorno in Germania.

Tuttavia il lieto fine che sognava, si dimostrò ben diverso.

Nel 1957, un ebreo Lothar Hermann, scoprì che Eichmann si nascondeva a “Buenos Aires” , lo comunicò al procuratore tedesco che passò l’informazione al Mossad.

Nel 1960, dopo un periodo di preparazione, il servizio segreto israeliano organizzò un operazione segreta che portò alla cattura del criminale nazista e ad il suo trasferimento segreto da un paese come l’Argentina che non prevedeva l’estradizione fino a Israele.

Processato nel 1960, quello di Eichmann fu il primo processo ad un criminale nazista tenutosi in Israele.

Fu condannato a morte, unico caso nella storia di Israele, e giustiziato il 31 maggio 1962 nel carcere Ramleh di Tel Aviv.

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