ANTICO EGITTO DEI
Fin dalla preistoria gli egizi furono devoti a divinità che assumevano sembianze di animali. Intorno al 4000 a.C. iniziarono a creare utensili per la cosmesi con forme di animali e a dipingere animali sugli utensili. Gli animali iniziarono ad essere impiegati per rappresentare alcune divinità locali intorno al 3500 a.C.
Molti amuleti avevano di conseguenza forma di animali. Alcuni, ritenuti sacri, venivano tenuti nei templi come rappresentazioni viventi delle divinità.
Un esempio è il bue Apis. Quando questi animali morivano venivano mummificati e sepolti in tombe speciali. Gli egizi credevano che un animale mummificato potesse recare messaggi e preghiere alla divinità. Questa concezione permise a molti templi di farne una fonte di guadagno, infatti, sono stati ritrovati mummificati animali di molti tipi: dai coccodrilli, ai gatti, agli ibis.
Il falco che, gli egizi vedevano volare alto nel cielo e osservare tutte le cose sulla terra con vista aguzza diventò, grazie a queste caratteristiche, un naturale simbolo del sole, rappresentando diverse forme del dio sole quali Horus e Ra.
A partire dalla IV dinastia il faraone cominciò a chiamarsi “Figlio di Ra” mentre veniva assimilato direttamente al dio che per eccellenza è visto come il protettore della monarchia faraonica: Horus. Il falco, simbolo di queste due divinità (Horus e Ra) diventò quindi un modo di identificare la sovranità del faraone.
Falconi e dischi di sole con ali di falcone decorano quasi tutti i templi in Egitto.
Il serpente, e in particolare la femmina del cobra, se minacciato, può dilatare la parte posteriore della testa e tendere la pelle del collo fino ad assumere una forma simile a una racchetta. Questa posizione gli consente di sputare il veleno contro l’aggressore. Secondo i racconti mitologici egizi, la femmina del cobra è il simbolo della dea Wadjet (Uadjet). In questa veste l’immagine del serpente femmina si trovava posta sulla fronte del faraone, colui che rappresentava il dio solare Ra sulla terra.
Quindi il serpente sulla corona del sovrano simboleggia la forza distruttrice al servizio del sovrano per sterminare i suoi nemici, che sono poi anche i nemici dell’Egitto. Il serpente femmina proteggeva il faraone (e il sole) sputando veleno contro i loro nemici.
Wadjet significa “La Verde”, “Quella del colore del papiro”.
Diventò il simbolo della protettrice del Basso Egitto, colei che proteggeva l’inondazione necessaria alla sopravvivenza del paese. Wadjet era quindi una specie di “serpente buono”, che vegliava perché il mondo non precipitasse nel caos. In generale invece i serpenti erano per lo più visti come animali pericolosi, indipendentemente dal fatto che la specie a cui appartenevano fosse velenosa o meno.
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