Biografie

CHRISTOPHER McCANDLESS

NELLE TERRE ESTREME

Christopher Johnson McCandless iniziò a vagare nell’ovest degli Stati Uniti, con la volontà di vivere in solitudine per un certo periodo di tempo e per giungere infine nelle terre selvagge dell’Alaska.

Nasce il 12 febbraio dell’anno 1968 nel Sud della California. Nel 1990 si laurea con una media molto alta, ottenendo una specializzazione in Storia e Antropologia.

Di famiglia benestante decise di attraversare l’Ovest Americano da solo dopo aver donato i suoi 24.000 dollari di risparmi.

Intraprese il suo viaggio con una vecchia Datsun che fu successivamente ritrovata da un gruppo di ricercatori di fiori nel deserto del Mojave.

All’interno c’erano una chitarra, un pallone da football, un sacchetto di immondizia pieno di vecchi indumenti, una canna da pesca, 10 kg di riso, un rasoio elettrico nuovo, un’armonica a bocca, i cavi della batteria e le chiavi.

Christopher abbandonò il proprio mezzo a causa di un’inondazione proveniente dal fiume accanto al quale si era accampato, che bagnò il motore rendendo l’automobile inutilizzabile.

Prima di lasciare la sua auto bruciò i propri risparmi e si liberò di ogni prova della sua identità, gettando via anche la targa dell’auto.

Proseguì quindi a piedi viaggiando tra Stati Uniti occidentali e Messico settentrionale.

Trascorse gli ultimi 112 giorni della sua vita nei boschi dell’Alaska, nel parco nazionale di Denali, Il suo unico rifugio era un vecchio autobus abbandonato, da lui chiamato Magic Bus.

Per un certo periodo, Chris riuscì a sopravvivere con l’ausilio di pochi strumenti: un fucile, una sacca di riso, un libro sulle piante commestibili del luogo, e altri semplici oggetti da campo.

Fu ritrovato morto all’interno dell’autobus, nell’agosto del 1992, da due cacciatori che ne scoprirono il corpo a due settimane dal decesso.

Ufficialmente è morto di fame (al momento del ritrovamento il cadavere pesava circa 30 kg), ma altre possibili cause sono il freddo e l’aver accidentalmente ingerito alcune piante velenose.

Nel vecchio autobus, accanto al cadavere, furono ritrovati numerosi appunti da lui scritti.

Una macchina fotografica con cui aveva effettuato degli autoscatti, una borraccia di plastica verde, alcune pastiglie per purificare l’acqua, un paio di pantaloni imbottiti, guantoni di lana, una bottiglia di repellente per gli insetti, un cilindro consumato di burrocacao, una scatola di fiammiferi, un paio di stivali in plastica marrone e alcuni libri di autori quali Lev Tolstoj, Jack London e Henry David Thoreau.

« C’è tanta gente infelice che tuttavia non prende l’iniziativa di cambiare la propria situazione perché è condizionata dalla sicurezza, dal conformismo, dal tradizionalismo, tutte cose che sembrano assicurare la pace dello spirito, ma in realtà per l’animo avventuroso di un uomo non esiste nulla di più devastante di un futuro certo »

(Dalla lettera di McCandless scritta all’amico Ronald Franz)

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