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Nella calda culla della valle tra i Due fiumi, un popolo di pastori nomadi e contadini amava passare le afose notti sotto il cielo stellato, con la terra ancora tiepida di sole come giaciglio.
Di studiarne e intuirne la fenomenologia e gli effetti sulla terra, gli animali e le piante. Registrando o immaginando collegamenti e forze e spiriti celesti a dare vita alle cose. Avvenne così che identificarono stelle e costellazioni dando ad esse i nomi delle divinità da loro adorate. Costruirono intorno ad esse miti e leggende da tramandare nelle notti all’aperto attorno ai fuochi.
Gli antichi studiosi avevano immaginato che il cerchio perfetto formato dalle dodici costellazioni dello zodiaco assumesse la figura di un gigantesco Uomo Cosmico. L’Ariete ne costituiva la testa, il Toro la gola, i Gemelli le braccia ed i polmoni. Il Cancro lo stomaco, il Leone, il cuore, centro dell’energia vitale, la Vergine l’intestino, la Bilancia i reni, lo Scorpione, il sesso. Il Sagittario le anche e il fegato, le ossa il Capricorno, le ginocchia l’Acquario e i piedi la costellazione dei Pesci.
Questo Grande Uomo Cosmico, veniva associato all’idea di Macrocosmo, rappresentando l’insieme dei mondi celesti conosciuti dall’osservazione dell’epoca, mentre l’individuo uomo, concreto rappresentava il Microcosmo. L’anello di congiunzione tra infinitamente grande e infinitamente piccolo. Per il principio di sincronicità espresso nella Tavola Smaraldina del tre volte Grande Ermete ” ,ciò che è in alto, è come ciò che è in basso” tutto ciò che avveniva nel cielo – corpo del Uomo Cosmico si rifletteva e riproduceva nel corpo umano – mondo terreno.
Si abbinava al passaggio del pianeta individuato nei diversi punti del Corpo – Zodiaco, diverse malattie in diversi organi nel corpo. Altrettante terapie erano basate sul concetto di armonizzazione dell’influsso astrale di passaggio con erbe , fiori, profumi, pietre preziose associate al pianeta o al segno interessato. In tal modo si onorava il passaggio stesso e si veniva in sintonia con le energie che si manifestavano.
Allo stesso modo le pratiche magiche, i rituali, la pratica talismanica, le invocazioni alle divinità, identificate con il segno o il pianeta, consentivano di amplificare le energie e rendere più efficaci le intenzioni del sacerdote o del mago.
L’astrologia antica considerava solo sette pianeti : Sole, Luna, Mercurio, Venere, Marte, Giove e Saturno, cui corrispondevano i giorni della settimana, le ore della giornata, le note musicali. Le età della vita erano regolate rigidamente dal ritmo dei sette anni (corrispondente agli aspetti di quadratura di Saturno,). Anche i mesi della gravidanza, il tempo degli amori, le nascite e i matrimoni, le malattie, la morte erano ritenuti regolati dai corrispondenti transiti astrali.
Sacra Bibbia Ecclesiaste 3
1 Per ogni cosa c’è il suo momento, il suo tempo per ogni faccenda sotto il cielo.
2 C’è un tempo per nascere e un tempo per morire, un tempo per piantare e un tempo per sradicare le piante.
3 Un tempo per uccidere e un tempo per guarire, un tempo per demolire e un tempo per costruire.
4 Un tempo per piangere e un tempo per ridere, un tempo per gemere e un tempo per ballare.
5 Un tempo per gettare sassi e un tempo per raccoglierli, un tempo per abbracciare e un tempo per astenersi dagli abbracci.
6 Un tempo per cercare e un tempo per perdere, un tempo per serbare e un tempo per buttar via.
7 Un tempo per stracciare e un tempo per cucire, un tempo per tacere e un tempo per parlare.
8 Un tempo per amare e un tempo per odiare, un tempo per la guerra e un tempo per la pace.
L’astrologia indica la “Qualità del tempo capace di fare manifestare gli eventi”. Tutto è in realtà compreso nel piano di creazione – evoluzione del Divino che tende a manifestarsi nella materia. L’astrologia ne identifica il momento preciso l’attimo stesso dell’evento, della manifestazione concreta. Non per nulla anticamente l’astrologia veniva chiamata:” La Grammatica di Dio”.
Al susseguirsi delle stagioni, al fondersi delle emozioni nell’anima umana, alla consapevolezza di quanto siamo parte integrante della Natura, ad essa soggetti, ma capaci anche di trascendenza, consapevoli della Materia e dello Spirito nel ritmo perenne del Divenire e del ruotare delle sfere, nell’alternarsi eterno di luce tenebra, morte e rinascita.
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