Biografie

AGCA MEHMET ALI

BIOGRAFIE

Agca nasce il 19 gennaio 1958 a Yesiltepe in Turchia, nella provincia di Malatya ai confini del Kurdistan. Fanatico invasato, con l’inclinazione al martirio di stampo religioso, evade da una prigione di massima sicurezza e confluisce nell’organizzazione di estrema destra soprannominata “Lupi grigi”, già ben conosciuta da Agca e guidata da Oral Celik.

Per conto dell’organizzazione nel 1979 Agca uccide Abdi Ipekci, giornalista e direttore del quotidiano liberale “Milliyet”.

Il 13 maggio 1981 Ali Agca è presente in piazza San Pietro pronto a compiere un altro assassinio, questa volta molto più eclatante. L’uccisione di Giovanni Paolo II.

Non riesce nel suo intento di uccidere il Papa: la pallottola esplosa dal turco lascia illesi gli organi vitali del pontefice.

Subito arrestato, il 22 luglio 1981, i giudici della corte di Assise, condannano Agca all’ergastolo, sentenziando che l’attentato fu preparato da un’organizzazione eversiva rimasta sconosciuta, a differenza della difesa che sosteneva che Agca era un fanatico in cerca di gloria nel mondo musulmano. L’anno seguente il Consiglio di sicurezza turco lo condanna alla pena di morte per l’assassinio del giornalista, pena poi condonata e tramutata in dieci anni di carcere.

Nel 1982 Agca non è più un fanatico religioso, cambia la sua versione difensiva.

A sorpresa inizia ad ammettere una pista che collegherebbe i servizi segreti bulgari all’attentato al Papa. Dichiara anche il nome del presunto complice, Oral Celik che, sempre secondo Agca, sarebbe dovuto intervenire in caso di un suo fallimento. Agca sembra pentito, appare collaborativo e pronto a risolvere i misteri che lo circondano.

Il 20 febbraio 1987 Papa Giovanni Paolo II riceve la mamma ed il fratello di Agca che gli chiedono di intercedere per la grazia. Il Pontefice visiterà più volte il suo attentatore in carcere, in una serie di commoventi colloqui che hanno dimostrato a tutto il mondo la grande umanità di Karol Wojtyla.

La buona condotta in carcere di Agca gli permette una riduzione di pena.

Il 25 maggio 1989 il Tribunale di sorveglianza di Ancona concede una riduzione di 720 giorni di reclusione; il 9 gennaio 1994 la riduzione è di altri 405 giorni; il 18 dicembre 1995 è di 180 giorni. Nel settembre del 1996 Agca presenta nuovamente la domanda di grazie e in caso negativo poter espiare la pena in Turchia.

In seguito al perdono di Papa Giovanni Paolo II e alla grazia concessa dal Presidente della Repubblica Ciampi il 13 giugno 2000 Ali Agca viene estradato e giunge ad Istanbul, dopo aver scontato quasi 20 anni di carcere in Italia per il tentato assassinio del Papa.

Il 18 luglio 2001 un provvedimento del Tribunale turco aumenta i casi reato per cui è possibile beneficiare dell’amnistia, amnistia di cui beneficerà anche Agca.

Libero dalle sbarre della prigione, ma non dai segreti di cui è depositario, e questo lo mette in pericolo di vita.

Il senatore Imposimato, che nel corso della sua carriera giudiziaria ha incrociato l’inchiesta sull’attentato al Papa ne è fermamente convinto.
“Sono convinto che la vita di Alì Agca, una volta in libertà, sarà in grave pericolo perché egli è depositario di molte verità sul complotto ordito contro Giovanni Paolo Secondo e anche sul sequestro di Emanuela Orlandi, che è stato la continuazione del complotto contro il Papa. Nel 1997, Agca mi mandò a chiamare nel carcere di Ancona per spiegarmi le ragioni per cui aveva ”distrutto” il processo per l’ attentato al Papa con dichiarazioni volutamente farneticanti”.

“Nel corso di quegli incontri e in una lettera che mi ha scritto e che ho consegnato all’ autorità giudiziaria – racconta Imposimato – Agca raccontò al mio collega Ilario Martella e a me che era stato minacciato gravemente nel carcere di Rebibbia di rappresaglie durissime da parte di due giudici istruttori, che in realtà erano Stefan Marcov Petkov e Jordan Ormankov, il primo agente del Kgb, il secondo colonnello dei servizi segreti bulgari.

I due – dice ancora Imposimato – incontrarono per ben cinque volte Alì Agca con il pretesto assurdo di contestargli un reato di diffamazione.

In realtà Petkov, approfittando dell’ assenza momentanea del giudice Martella che si era allontanato con Ormankov per andare al bar del carcere, rivolse gravi minacce ad Alì Agca invitandolo a ritrattare tutte le sue accuse contro Omer Bagci e Ivanov Antonov, coinvolti nel progetto di attentato al Papa, e dicendogli che egli era un agente del Kgb e che era stato organizzato per la sua liberazione il sequestro di Emanuela Orlandì.

“Questa versione – prosegue l’ ex magistrato – riferita nella lettera del 1997 da Alì Agca, è stata in parte confermata dal giudice Martella che si allontanò effettivamente assieme ad Ormankov lasciando da soli Agca e Petkov. A seguito di queste minacce Agca iniziò la sua messa in scena e “distrusse’ il processo con una serie di menzogne spudorate.

Ali Agca è stato scarcerato il 18 gennaio 2010

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