ZAHIR SHAH

L’ultimo re dell’Afghanistan che difendeva i diritti delle donne

AFGHANISTAN – BIOGRAFIE

Zahir Shah nacque nel 1915 e fu educato in Francia.
A diciannove anni salì al trono, ereditando il titolo regale in continuità con le satrapie macedoni, le dinastie Mauria e Sassanide e i fasti delle corti Moghul di Timur e Babur.

Il suo è un governo che intende aprirsi al progresso, si rivolge perciò a consulenti stranieri.

Fonda la prima Università a Kabul, concede il diritto di voto alle donne e avvia rapporti culturali e commerciali con l’Europa. Riesce a mantenere l’integrità nazionale e una difficile neutralità durante tutta la seconda guerra mondiale

Nel 1964 con una nuova costituzione trasforma l’Afghanistan da regno a democrazia moderna, con elezioni libere, diritti civili, libertà di stampa ed emancipazione femminile.
Tuttavia il paese ha una turbolenta storia di lotte tra fazioni tribali.
Nel luglio 1973, mentre si trova in Italia per curarsi, un colpo di stato sostenuto da giovani ufficiali vicino all’Unione Sovietica proclama la repubblica, suo cugino Mohammad Dao Ud ne diventa Presidente.

Da allora Zahir Shah vive a Roma. E’ re di una corte in esilio e di milioni di profughi all’estero. Non rinuncia al suo sogno di tornare in Afghanistan.

Dopo l’attacco alle Torri Gemelle, si pensa che l’unico modo per fermare il terrorismo sia il suo ritorno nel paese.

Ma il vecchio re preferisce passare il comando a Hamid Karzai, che guiderà l’Afghanistan fino alle nuove elezioni che si terranno il 5 dicembre 2001 e dove verrà riconfermato Karzai.

Il 18 aprile 2002 re Shah corona il suo sogno: ritorna in Afghanistan.
Il 23 luglio 2007 muore all’età di 92 anni nel Palazzo Presidenziale di Kabul.

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