VIVERE NELL’ANTICO EGITTO
Il verde ed il turchese, che richiamavano la vegetazione e l’acqua, rappresentavano giovinezza e rigenerazione.
Il blu dei lapislazzuli simboleggiava i loro capelli.
Il rosso era il deserto e perciò il caos ( gli egizi elencavano i nomi delle entità ritenute pericolose).
A questo colore si contrapponeva il nero della terra fecondata dal limo che simboleggiava l’eterno rinascere della natura.
Il bianco ovverosia l’argento, corrispondeva alle loro ossa, mentre Il giallo, il colore dell’oro, era associato alle membra degli dei.
Il bianco si ricavava dal gesso o dal calcare, finemente tritato. Per ottenere il celeste si utilizzava l’azzurrite, per i marroni si mescolavano ossido di ferro e pigmenti bianchi. Il nero era ricavato dal carbone o dall’ossido di manganese, invece il rosso utilizzando l’ossido di ferro anidrato. Il verde veniva prodotto polverizzando la malachite e per il giallo si usava l’ossido di ferro idratato.
A partire dalla XII dinastia fece la sua comparsa l’arsenico. Il legante per i colori non è stato ancora identificato con sicurezza. Forse venivano utilizzati materiali gommosi, cera d’api e bianco d’uovo.
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